Faraualla. Formazione tutta femminile costituitasi a Bari nel 1995 ed impostasi come una delle più convincenti espressioni di quella vocalità che usa la voce come autentico strumento ed attinge ad espressioni di diverse etnie e di periodi storici differenti.
Caratteristiche che emergono sia nelle composizioni originali, che spesso evolvono a partire da una matrice improvvisativa, sia in quelle che attingono alla tradizione.
Le suggestioni di un percorso attraverso culture cosi lontane fra loro (dalla Corsica alla Bulgaria a Thaiti, dai gitani ai moravi, dall’Ars Nova ai giorni nostri) riescono però a fondersi in una sintesi originale in cui emergono con forza anche le radici culturali del gruppo.
La Puglia è infatti presente nel suono del quartetto, come negli strumenti a percussione che accompagnano l’esecuzione; e perfino nel nome stesso del gruppo che tare origine da una delle cavità carsiche più profonde dell’altipiano delle Murge.
Il gruppo è formato da Cristina Palmietta, Maristella Schiavone, Gabriella Schiavone e Teresa Vallarella ed ha partecipato a numerose rassegne e festival collaborando anche con artisti quali Peppe Barra, Daniele Sepe, Lino Cannavacciuolo, Al Darawish.
E’ dell’anno scorso il loro esordio discografico per l’etichetta Amiata; il disco si avvale della collaborazione del percussionista barese Pippo d’Ambrosio e della cantante napoletana Maria Pia de Vito.